videoinstallazione_ Chiesa Madonna della Lacrime Carrara - 2014
a cura di Gilberto Pellizzola
Il progetto nasce dalla lettura di un libro dello scrittore russo Arkadij Babchenko “ La guerra di un soldato in Cecenia” e in particolare da un pensiero espresso dall'autore secondo il quale la guerra lavora come la carta vetrata, gratta via tutto, si porta via le cose più scontate, come un paio di scarpe, vitali in certi contesti, gratta le cose superflue, rivelando la vera essenza dell'essere umano.
L'installazione video si basa proprio sul senso di perdita e annullamento non solo del superfluo, ma delle cose semplici, quotidiane, senza le quali in condizioni precarie non è più possibile vivere.La guerra priva degli elementi vitali
per un essere umano come l'acqua, il latte, il pane, la farina, il
riso, i giochi di un bambino. Il grande labirinto Unicursale è
composto da soli bossoli di arma da fuoco, si crea in questo caso
tensione tra l'oggetto non privo di fascino e l'aspetto inerte che
questi assumono costretti in una forma. La perdita della loro
funzionalità, li trasforma in residui di ciò che rappresentano in
realtà. Specchio della
rischiosa complessità del mondo, intreccio del bene e del male, il
labirinto è emblema di smarrimento e provocazione all'orientamento. Praticabile solo a
livello visivo, attraverso in percorso ipnotico ed unicursale, nel
senso che una volta entrati è possibile uscirne solo ritornando sui
propri passi, l'allusione alla guerra è percepibile come enigma e
come immagine.
Le due proiezioni
speculari ribadiscono il concetto di perdita e distruzione; rimandano
ad un essenziale minimo, alla dimensione basica del bere acqua e
latte, del mangiare pane, concetti semplici e diritti umani naturali,
inalienabili in società civili, negati invece nei paesi in guerra,
nei quali non esiste pace, educazione, ricreazione e cibo.
I “
Mulini di Preghiera”, rotoli
di carta vetrata, rimandano ai mulini tibetani e come tali,
contengono disegni e pensieri di bambini che vivono in condizioni di
pace a favore di altri che attualmente si trovano a vivere il disagio
della guerra.
Secondo la
religione buddista i rotoli riempiti di preghiere scritte su carta di
riso e finemente arrotolate vengono fatti girare in senso orario
affinchè queste, grazie anche alla collaborazione del vento, si
spargano nel mondo.
I rotoli
nell'installazione hanno una duplice valenza, ma nessun valore
religioso; da un lato facendoli girare si testa la loro ruvidità
sulle mani inducendo ad uno stato vigile e di consapevolezza del
gesto; dall'altro, si immettono nell'aria i pensieri contenuti al
loro interno.
Il
video “girotondo”in
loop, diventa ossessivo nel suo ripetersi; la deformazione video ed
audio è voluta per ribadire il concetto di annichilimento inflitto
ai bambini ai quali viene negato loro il più semplice dei giochi, il
girotondo.
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