Monday, December 14, 2015

videoinstallazione_ Chiesa Madonna della Lacrime Carrara - 2014
a cura di Gilberto Pellizzola
 
 

Il progetto nasce dalla lettura di un libro dello scrittore russo Arkadij Babchenko “ La guerra di un soldato in Cecenia” e in particolare da un pensiero espresso dall'autore secondo il quale la guerra lavora come la carta vetrata, gratta via tutto, si porta via le cose più scontate, come un paio di scarpe, vitali in certi contesti, gratta le cose superflue, rivelando la vera essenza dell'essere umano.

L'installazione video si basa proprio sul senso di perdita e annullamento non solo del superfluo, ma delle cose semplici, quotidiane, senza le quali in condizioni precarie non è più possibile vivere. 
La guerra priva degli elementi vitali per un essere umano come l'acqua, il latte, il pane, la farina, il riso, i giochi di un bambino. Il grande labirinto Unicursale è composto da soli bossoli di arma da fuoco, si crea in questo caso tensione tra l'oggetto non privo di fascino e l'aspetto inerte che questi assumono costretti in una forma. La perdita della loro funzionalità, li trasforma in residui di ciò che rappresentano in realtà. Specchio della rischiosa complessità del mondo, intreccio del bene e del male, il labirinto è emblema di smarrimento e provocazione all'orientamento. Praticabile solo a livello visivo, attraverso in percorso ipnotico ed unicursale, nel senso che una volta entrati è possibile uscirne solo ritornando sui propri passi, l'allusione alla guerra è percepibile come enigma e come immagine. 
Le due proiezioni speculari ribadiscono il concetto di perdita e distruzione; rimandano ad un essenziale minimo, alla dimensione basica del bere acqua e latte, del mangiare pane, concetti semplici e diritti umani naturali, inalienabili in società civili, negati invece nei paesi in guerra, nei quali non esiste pace, educazione, ricreazione e cibo. 
I “ Mulini di Preghiera”, rotoli di carta vetrata, rimandano ai mulini tibetani e come tali, contengono disegni e pensieri di bambini che vivono in condizioni di pace a favore di altri che attualmente si trovano a vivere il disagio della guerra. 
Secondo la religione buddista i rotoli riempiti di preghiere scritte su carta di riso e finemente arrotolate vengono fatti girare in senso orario affinchè queste, grazie anche alla collaborazione del vento, si spargano nel mondo. 
I rotoli nell'installazione hanno una duplice valenza, ma nessun valore religioso; da un lato facendoli girare si testa la loro ruvidità sulle mani inducendo ad uno stato vigile e di consapevolezza del gesto; dall'altro, si immettono nell'aria i pensieri contenuti al loro interno.  
Il video “girotondo”in loop, diventa ossessivo nel suo ripetersi; la deformazione video ed audio è voluta per ribadire il concetto di annichilimento inflitto ai bambini ai quali viene negato loro il più semplice dei giochi, il girotondo.
 

 
 
 















































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